Autunno

Io non so esattamente

come avvenga

un'idea

semplicemente avviene

e come un colpo di vento che apre una finestra

Addormentarsi

Il passo pesante e lento
un po' strascicato
lo strumento! richiede
ti guarda, ti tocca,
ti ascolta
Si allontana dicendo
"arresto cardiaco"
e lascia su un foglio
qualcosa di scritto.

Amore umano

Amare, amarsi, toccarsi,
scivolare con le dita
sul corpo
schiacciare col peso
dell'uno sull'altro,
inarcare il ventre
venire
e rotolare in un universo di vita
giacere vicini soddisfatti
e ancora prigionieri

La morte di Enrico

Ingiusta
per un uomo giusto
violenta
per un uomo dolce
dolorosa
per un uomo amato.
resta la sua voce,
restano le sue parole,
che nel silenzio fattosi
sono ancora più forti
Rinnovarsi! dialogare! costruire!
avere il coraggio dell'utopia morale!

Capelli di rame

Un'apatia sonnolenta
mi copre le spalle
esco, e ti incontro
signora dai capelli di rame.
Come un legno giovane
ti pieghi, e ridendo
parli con i figli.
A me, parli di domani
come una festa del giorno dopo
e intanto, il vento alza i tuoi riccioli
e gli occhi ti ridono.
Passa la gente
guarda e non capisce.
Non sa signora!
che tu hai i capelli color di rame.

La vita

Mandare in scena
maschere bianche
raccontare i mondi.
Il fez, i soldi, lo spreco,
la gioia, la violenza, la paura,
l'arroganza, il frivolo,
il cappellino, la veletta,
il the, la bonomia, la soggezione,
l'avidità, la scontentezza,
la solitudine, l'alcool, la pazzia,
la malattia, la morte.
Il paravento, i paraventi,
il rifugiarsi, il nascondersi.
Dietro a un muro alto
dietro a una porta sicura,
dietro a una maschera dura.
Liberarsi, rompere, aprirsi,
sciogliersi e mostrarsi.
Aprire la porta, gridare e unirsi agli altri
Ricostruire

Il dialogo

Esci barcollante
e pieno di ragioni
La verità è dalla tua parte.
Vai cercando strade nuove
cammini e incespicando
elabori pensieri,
la novità è dalla tua parte
alzi lo sguardo e
stringendo gli occhi
pensi di cambiare il giorno.
Mi guardi senza parole,
L'attesa, è dalla mia parte.

Dopo la pioggia

Una tortora
dal colore caldo
dal verso gutturale
beccava piccoli avanzi
strappandoti un lento sorriso,
stupita, guardo le tue lacrime.

La foto

Una corte ritrovata per un caso,
Il largo spazio sulla porta stretta
pareva un'entrata benedetta.
La siepe verde e i muri accanto
si ritrovavano a camminare con la vite,
che, bianca, dolce e avviticchiata
rimontava su, piegandosi sul fianco.
Tu, seduta, su una sedia guercia,
tenevi a fianco il tuo primo marinaio.
Dall'abito, dal modo e dallo sguardo,
fai parte ormai di quella gente
che con quattro soldi cerca di smorzare
la forza e la spinta del cercare
e stando li, nella gran corte
finisce per credersi padrona
della propria sorte

La casa gialla

La casa gialla
col tetto di ardesia
stanze a coppia
una sopra l'altra
e intorno, il verde.
Attraverso senza guardare
guardo senza vedere
Il respiro lento
ritma il pensiero
una gran voglia di volare
mi riporta indietro
là, dove tutto
mi sembra sublime

La scatola

Una scatola
ricoperta di fiori
come coriandoli
pezzi di colore
buttati a caso
e io mi chiedo il perchè
senza cercare risposte.
La mia sete d'infinito
travolge ogni gesto
ogni suono, ogni parola

La foglia malata

Curva, piegata,
come una spada spezzata
e, ancora agganciata
a un respiro di vita.
Hai oltrepassato l'inverno
superato il gelo
ti sei piegata al vento
e ancora viva di colore
alzi il capo
per guardare la luce.
Dal tuo centro
un'altro giorno
si dispiega

Lettera al cuore

Cosa ti spingeva
ad amare tanto
se non la vanitosa voglia
di essere amato.
Dove hai cercato
il confronto, l'amoroso sguardo
che ti cantava il cuore
se non intorno al caso
ora so che tutto stava
in quella zona inesplorata
in quel salto fra
il buio e la luce

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